Visita alla Torino dei Re

Pur non abitando così lontano da Torino non ci è mai capitato di andare nel nostro capoluogo di regione con lo spirito da turista. Questa città, considerata per molto tempo grigia ed anonima per via della sua forte caratterizzazione industriale, negli ultimi anni, a partire dalle Olimpiadi invernali del 2006, ha saputo rinnovarsi, scuotersi dal torpore e diventare quella che è oggi: un centro vivo sia dal punto di vista artistico che culturale. Abbiamo approfittato delle Giornate Europee del Patrimonio per fare finalmente un pò di turismo a Torino e per vedere una piccola parte di ciò che la città ha da offrire.
Nonostante il tempo non fosse dalla nostra parte ne siamo ne siamo usciti soddisfatti e torneremo presto a vedere il resto


Visita alla Torino dei Re
Torino: la capitale dei Savoia

Iniziamo la nostra visita della città dal Lungo Dora, dove abbiamo lasciato la macchina e da dove in circa una decina di minuti è possibile raggiungere il centro storico.
Appena superato Corso Regina Margherita ecco che appare sulla destra il profilo della Porta Palatina , una delle poche testimonianze del passato romano della città attraverso cui gli antichi accedevano alla Julia Augusta Taurinorum, l'accampamento romano.

Passiamo di fianco al Museo di Antichità e al Duomo di San Giovanni mentre veniamo fermati da una comitiva di signore russe che in inglese ci chiedono informazioni sul bus per Superga (!?!) .... domanda di riserva??? Cerchiamo di decifrare i cartelli alla fermata, ma di Superga non c'è menzione così le lasciamo nelle mani di un anziano torinese .... chissà se saranno riusciti almeno a capirsi ....
Intanto ha ricominciato a piovere, per cui tiriamo fuori gli ombrelli e purtroppo ritiriamo la macchina fotografica.
In breve raggiungiamo Palazzo Reale e ci fermiamo un attimo nel suo androne per ripararci e per chiedere informazioni sulla visita.

Questo palazzo dalla larga e semplice facciata che ricorda molto gli edifici nobili francesi fu la prima residenza sabauda.
E' affiancato da due lunghi padiglioni e la sua entrata principale che si affaccia su Piazza Castello è chiusa da una magnifica cancellata detta di "Castore e Polluce" abbellita da lastre dorate che riproducono il simbolo della medusa.
Nella parte retrostante la reggia si estendono, invece i Giardini Reali, realizzati su emulazione dei grandi giardini che in quel periodo venivano progettati per le residenze nobiliari in tutta Europa.
La parte più bassa, accessibile liberamente dal pubblico, rappresenta il primo esempio di giardino pubblico della città.
La parte interna, invece, non è al momento visitabile e giace in uno stato di forte degrado dovuto all'attesa per l'inizio dei lavori di restauro. Un vero peccato...

Attraversiamo all'asciutto Piazza Castello sfruttando i comodissimo portici e imbocchiamo Via dell'Accademia delle Scienze giungendo subito in Piazza Carignano dove si trova Palazzo Carignano.

Visita alla Torino dei Re

Abbiamo prenotato la visita guidata per le 10.00 che comprende sia la visione degli appartamenti barocchi che, eccezionalmente per le Giornate del Patrimonio, l'accesso a due sale occupate dagli Uffici della Soprintendenza dei Beni Artistici.

Visita alla Torino dei Re

Ovviamente siamo in anticipo per cui ci guardiamo un pò intorno, giriamo nel cortile interno che separa l'ala vecchia dall'ala nuova costruita per ospitare il primo Parlamento italiano e ora sede del Museo del Risorgimento.



Visita alla Torino dei Re

Sbuchiamo in Piazza Carlo Alberto, la "Piazzetta", dove troneggia il monumento dedicato all'omonimo re, per ammirare le linee ottocentesche della facciata di Palazzo Carignano e quelle semplici e più sobrie della Biblioteca Nazionale, un tempo edificio adibito a scuderie.



Visita alla Torino dei re Savoia

Dopo aver dato un'occhiata alla piccola mostra allestita nell'androne del Museo del Risorgimento trascorriamo il tempo che ci rimane a disposizione visitando la vicina Galleria Subalpina, un magnifico passaggio coperto costituito da un ampia sala con copertura in vetro e ghisa decorata con motivi in stile rinascimentale e barocco.
Considerata per lungo tempo il "salotto di Torino", al suo interno trovano spazio alcune attività commerciali come lo storico caffè Baratti & Milano.



Visita alla Torino dei Re Savoia

Finalmente è arrivata l'ora della nostra visita e con un gruppo di dieci persone inizia il nostro tour guidato.

Palazzo Carignano è senza dubbio uno degli edifici che meglio rappresentano l'architettura barocca.
La sua costruzione venne commissionata da Emanuele Filiberto dei Carignano-Savoia a Guarino Guarini, artista eclettico e suo amico, che progettò un edificio con pianta a U caratterizzato da linee sinuose che si ripetevano nei vari elementi con armonia e precise simmetrie.
Il fulcro del palazzo è rappresentato dal corpo centrale a pianta elittica che si ripropone non solo nell'androne, ma anche al piano superiore nell'aula sede del Parlamento Subalpino, inizialmente concepita come Sala da Ballo, e nei locali sotterranei delle cucine ed è perfettamente visibile nel movimento della facciata esterna.
Per ampliarlo e far posto al Parlamento Italiano quando Torino divenne capitale, il palazzo venne raddoppiato innalzando l'ala che si affaccia su Piazza Carlo Alberto.
Il nostro itinerario parte proprio dal magnifico scalone monumentale che conduce appunto al Parlamento Subalpino.



Visita alla Torino dei Savoia

Sebbene quest'aula faccia parte del percorso del Museo del Risorgimento ci viene permesso di affacciarci brevemente da una piccola apertura per godere anche noi della bellezza della sala da poco restaurata.
Ridisceso lo scalone ci ritroviamo di nuovo nell'androne e varcata un'altra porta accediamo alle sale del palazzo.
I primi ambienti che attraversiamo ospitano pannelli che riassumono un pò la storia dei Savoia Carignano.
Già qui si possono vedere bei soffitti affrescati, anticipazioni di altre opere che abbelliscono le camere di questa dimora, realizzate per lo più dal Legnanino.
Entriamo così nell' "Appartamento di Mezzogiorno", altresì detto "Appartamento dei Principi".
La bellezza e la ricchezza di questi ambienti ci lascia a bocca aperta.
Nella "Sala delle Battaglie" ed in quella "delle Stagioni" le pareti sono ricoperte da boiserie dorate ed i soffitti, affrescati dal Legnanino, ritraggono "Mercurio che reca gli occhi di Argo a Giunone" e "Storie di Ercole".



Palazzo Carignano nella Torino dei Savoia

Nella camera da letto troneggia un regale letto a baldacchino con decori dorati e ricoperto da tessuti rosso porpora. Si tratta di un pezzo non originale ma che ben fa risaltare l'importanza dell'ambiente in cui venne dato alla lue il primo re d'Italia Vittorio Emanuele.
Accanto un piccolo salottino era lo studio di Camillo Benso conte di Cavour che qui risiedette.



Palazzo Carignano nella Torino ei Savoia

Superate queste magnifiche sale imbocchiamo una semplice ma particolare scaletta elicoidale che ci conduce al piano sotterraneo dove un tempo c'erano le cucine.



Visita alla Torino dei Re

Purtroppo di quell'ambiente non rimane quasi nulla, ad eccezione di un forno ed un montacarichi, ma le pareti intonacate di bianco fanno risaltare le curvature barocche che anche qui il Guarini ha voluto inserire.
Ne esce fuori un ambiente di gusto incredibilmente moderno capace di superare le barriere temporali.



Visita alla Torino dei Re

Attraversiamo le cucine e risaliamo da un'altra scala elicoidale posta in perfetta simmetria con la prima ed entriamo nell' "Appartamento di Mezzanotte".
Normalmente quest'ambiente non fa parte del percorso di visita in quanto ospita gli uffici della Soprintendenza, ma in occasione delle Giornate del Patrimonio viene eccezionalmente aperto al pubblico.
Anche qui abbiamo modo di ammirare i begli affreschi che decorano il soffitto raccontando scene mitologiche.



Visita alla Torino dei Re

La nostra visita termina dell'androne dove salutiamo la nostra guida che in circa un'ora è riuscita ad affascinarci con la storia dei Carignano d'Azeglio.

Intanto ha smesso di piovere, ma il cielo continua ad essere grigio.
Lasciato Palazzo Carignano ci dirigiamo a Palazzo Reale.



Palazzo Reale nella Torino dei Savoia

La visita, gratuita nelle Giornate del Patrimonio, della residenza cittadina dei Savoia si distingue in due parti: quella libera degli appartamenti del primo piano e quella guidata ad orario degli appartamenti del secondo piano.
La visita guidata viene effettuta in questa giornata da volontari e purtroppo si rivelerà una delle peggiori a cui abbiamo mai assistito.
Facciamo i biglietti per entrambe le visite e trascorriamo la mezz'ora di tempo che ci rimane prima dell'inizio del tour prendendoci un caffè alla Caffetteria Reale situata nel cortile del castello.
E' un bellissimo locale elegante e che rispecchia fino in fondo i modi raffinati dei salotti torinesi. Vi consigliamo vivamente di sedervi ai tavolini di una delle due tranquille sale, arredate con poltroncine bianche e vetrinette in legno che espongono raffinate porcellane lasciandovi tentare da un bicerin oda una bignola.

Dopo questa breve parentesi arriviamo appena in tempo per la partenza della nostra visita agli Appartamenti del secondo piano nobile. Già da subito ci rendiamo conto della scarsa qualità della nostra visita: la guida a cui siamo assegnati, un uomo, parla con voce bassa praticamente incomprensibile visto che il gruppo è di trenta persone e che nei vari ambienti non è possibile stare tutti stretti e vicini. Inoltre passando da una camera all'altra non attende che tutti siano entrati, ma inizia subito la sua spiegazione per cui, sebbene il tutto sia veramente splendido, non ci è rimasto granchè delle sue parole.
Meno mane che non abbiamo pagato, ma comunque la delusione rimane.
Il percorso ha inizio dalla splendida Scala delle Forbici realizzata da Filippo Juvarra che conduce agli Appartamenti di Rappresentanza e alle sale che ospitarono Umberto II di Savoia e la consorte Maria Josè.
Si possono ammirare antichi arazzi, ricchi arredi e suppellettili, soffitti dorati e pavimento in legno intarsiato.

Terminata la visita guidata ci accingiamo a percorrere da soli l'itinerario del primo piano partendo dal grandioso "Salone degli Svizzeri". Anche questi ambienti sono ricchi di sfarzo e gli allestimenti semplicemente favolosi. Ogni stanza riporta una piccola descrizione in modo capire a grandi linee cosa si ha davanti.
Entrambe le visite sono raccomandate, magari con l'ausilio di un audioguida.
Visto che in questo periodo Palazzo Reale ospita la mostra “Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito” approfittiamo per vederla anche se un pò di sfuggita.

A questo punto siamo stanchi per cui ci fermiamo un attimo per un pranzo veloce con panino e patatine prima di recarci all' Armeria Reale dove alle 15.00 c'è una visita guidata tematica.

L'Armeria Reale occupa una porzione di Palazzo Reale. E' stata aperta al pubblico nel 1837 e fu voluta da Carlo Alberto che desiderava creare una collezione sull'esempio di altre armerie reali europee.
Si compone non solo delle collezioni d'armi dei Savoia, ma anche di altre collezioni che vennero acquistate per ampliare l'esposione, come quella di Sanquirico.

Le sale dedicate all'Armeria sono tre: "La Rotonda" con vetrinette che ospitano le armi più recenti dal XVII secolo a XX, la sala del "Medagliere reale" che espone armi orientali e la magnifica Galleria del Beaumont armi e armature del XII-XVII secolo.

Passeggiamo avanti e indietro negli ambienti, attratti soprattutto dalle armature, dai cavalli bardati e dalle splendide decorazioni delle spade.
Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'esposizione ed è un vero peccato che le foto non siano tollerate.
Alle 15.00 partecipiano alla visita tematica relativa "Spada del Riccio". Siamo in cinque, noi ed una ragazza che prende appunti su tutto. Sebbene non sappiamo nulla di armi e di collezionismo l'esposione risulta essere molto interessante e ci rivela quanta arte ci sia stata dietro la realizzazione di questi strumenti.

Usciti da lì entriamo nella vicina Biblioteca Reale, che occupa gli ambienti sottostanti la gallerie del Beaumont. Rimaniamo affascinati dalle antiche librerie in legno e man mano che procediamo scorriamo i vari titoli dei volumi esposti.
Peccato se ne possa vedere solo una porzione anche se dicono ci sia un progetto per unificare il percorso di visita con quello di Palazzo Reale.

Sono le 16.00 ed il tempo continua ad essere pessimo.
Avevamo in programma di vedere il Borgo Medioevale, ma sotto la pioggia preferiamo evitare anche perchè si trova più distante dal centro storico, nel Parco del Valentino.

Optiamo allora per vedere Palazzo Madama sede del Museo Civico d'Arte Antica.



Palazzo Madama nella Torino dei Savoia

Già da fuori il palazzo ha un che di suggestivo perchè rileva attraverso diversi stili architettonici le epoche che hanno contraddistinto la sua storia.
La facciata rivolta verso Via Verdi, caratterizzata da due grosse torri, è quella appartenente al Castello degli Acaja risalente ai primi anni del Trecento e costruito inglobando i resti della porta Pretoria romana, le cui colonne sono ancora visibili all'interno.
Un'altra porta, quella di Fibellona, appartenente al castrum del XII è inserita nel palazzo e visibile lungo la scala che scende nei sotterranei.

La facciata rivolta verso Via Garibaldi fa parte del lavoro di restauro iniziato nel 1600 per cedere il passo alla moda barocca e renderlo confortevole a Madama Cristina che qui spostò la sua residenza.
Essa fu completata dallo Juvarra che ideò anche lo scalone interno.



Palazzo Madama nella Torino dei Savoia

Lasciamo zaini ed ombrelli nell'atrio, molto ben organizzato ed iniziamo la visita seguendo il depliant in lingua francese (quello in italiano sembra essere esaurito).
Il pian terreno è dedicato all'arte gotica e rinascimentale.
Ammiriamo la sala dedicata all'Abbazia di Staffarda e nella Torre del Tesoro il famoso "Ritratto d'uomo" di Antonello da Messina.
La disposizione delle opere e gli allestimenti delle sale sono fatti molto bene, mai pesanti e noiosi.
Scendiamo nel piano sotterraneo per ammirare il Lapidario Medioevale e poi risaliamo fino al primo piano dove si possono ammirare tesori barocchi. Nelle belle sale in questo periodo prende spazio anche una mostra di Robert Wilson.
In realtà si tratta di un allestimento piuttosto particolare che comprende anche delle installazioni video.
Facciamo fatica a comprendere questo tipo di arte, ma bisogna ammettere che il tutto risulta divertente e suggetivo.

Ci riposiamo un attimo nella Sala Relax che dalle sue ampie vetrate offre una bella vista sulla città e la sottostante Piazza Castello prima di finire la nostra visita al secondo piano dove sono esposti manufatti di arte figurativa, ceramiche, oggetti in vetro, abiti, merletti.

Recuperati gli zaini andiamo a vedere la corte medioevale coperta il cui pavimento trasparente permette di osservare le parti antiche del castrum e percorriamo lo scalone dello Juvarra, magnifico.



Visita alla Torino dei Re

Prima di tornare a casa ci concediamo ancora una passeggiata sotto i portici di Via Roma , una delle principali vie dello shopping torinese.

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